Bello, ma fatale! l’elleboro verde

Primavera, stagione di erbette: è bello passeggiare sui prati e fermarsi a cogliere quello che la natura ci offre per preparare saporite insalate e minestre!
Ma attenzione: bisogna raccogliere solo le erbe buone e conosciute, perché alcune non sono appetibili e spesso pericolose per la salute.
Vi presento oggi una di queste "belle letali" ...

Elleboro verde (Helleborus viridis L.)

Fam.: Ranunculaceae
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Pianta erbacea, perenne, con rizoma corto dalle radici nerastre e fibrose.
Il fusto è eretto, glabro inferiormente, nella parte superiore diviso in due o tre ramificazioni; può raggiungere i 50 cm di altezza.
Le foglie radicali sono picciolate e divise fino alla base in foglioline, lanceolate e seghettate; le foglie fiorali sono sessili e profondamente divise in 3 o 5 lobi.
I fiori, terminali, sono verdi e per breve tempo odorosi; il loro diametro è di 3,5–5 cm; hanno 5 tepali ovali.prim2014_0005
Gli stami sono numerosi; i carpelli da 2 a 16 sono saldati alla base e prolungati in uno stilo lineare.
Il frutto è circondato dal calice persistente.

Cresce nei boschi di cedui e in quelli submediterranei da 0 a 1600 m di quota, soprattutto in Italia settentrionale.
Fioritura da febbraio a aprile.
Attenzione! Tutte le parti di questa pianta sono acri e velenose, specialmente le radici. Il succo spremuto dalle foglie è un violento purgante. Contiene due sostanze glucosidiche, l'elleborina e l'elleboreina, veleni cardiaci irritanti.
Le foglie sono dannose anche per il bestiame e, seccando, non perdono la velenosità!.










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