Il rododendro

Giugno: mese della fioritura dei rododendri sulle Alpi.
Le specie spontanee diffuse sull’arco alpino sono due: il Rhododendron ferrugineum L. e il Rhododendron hirsutum L.
Il primo, il rododendro ferrugineo, dai fiori color rosa-rosso, è robusto, con lunghi rami e le foglie lucide di color ruggine sulla pagina inferiore; ama i terreni silicei o i suoli ricchi di humus acido anche su substrati calcarei.
Il secondo, il rododendro irsuto, è più gracile, piccolo (al massimo alto 1 metro), con rami corti e numerosi e con le foglie meno coriacee, ciliate sui margini; i suoi fiori sono di colore rosa chiaro; cresce sulle pendici calcaree delle Alpi orientali sui versanti settentrionali più umidi.
Sono specie della Famiglia delle Ericaceae, insediatesi sulle catene montuose europee sin dal Terziario (periodo compreso tra 65 e 2,8 milioni di anni fa) con un gran numero di forme affini che poi, essendo meno resistenti ai mutamenti climatici, sono scomparse. Sulle Prealpi italiane e sulle Alpi austriache sono stati rinvenuti foglie e rami fossili di Rhododendron sordellii Tralau, molto simile al Rhododendron ponticum L. (rododendro del Ponto, ora esistente a sud del Mar Nero), entrambi scomparsi dalle Alpi dopo l’ultimo periodo glaciale (glaciazione del Würm, avvenuta tra 75000 e 18000 anni fa). Non sono rimaste sulle nostre montagne neppure le grandi e colorate specie dell’Himalaya (presenti solo in parchi e giardini appositamente coltivate).
I rododendri crescono sotto le conifere (soprattutto Pino cembro), ma occupano in particolare una fascia oltre il limite del bosco e talora alcuni esemplari isolati riescono a raggiungere quote molto elevate. In genere associato al rododendro troviamo il mirtillo, in quello che dai fitosociologi viene chiamato climax del Rhodoreto-Vaccinion (cioè il livello degli arbusti contorti e nani, con rododendri, mirtilli e ginepro nano).
Queste piante amano i versanti esposti a nord dove la neve si accumula e si fonde più tardi (la neve protegge i germogli dal gelo).

Il rododendro ferrugineo e l’irsuto sono dette specie vicarianti: sono specie affini con opposte esigenze edafiche e quindi si sostituiscono a seconda del terreno. Il ferrugineo domina le Alpi occidentali e centrali con suoli silicei, mentre l’irsuto abbonda sulle Alpi orientali con prevalenza di suoli calcarei.
In Piemonte troviamo dunque il rododendro ferrugineo, che proprio nel mese di giugno colora di rosa i versanti rocciosi e i margini dei boschi.
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Nella valle della sienite
(salendo al Campello, Valle Cervo - Campiglia Cervo - BI - Piemonte)

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Rododendro aggrappato alla roccia con una betulla
(Campello, Valle Cervo - Campiglia Cervo -BI - Piemonte)

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Dopo la pioggia (Val Troncea - Pragelato -TO - Piemonte)

Scheda botanica:


Rhododendron ferrugineum L.

Arbusto con rami eretti; i getti giovani sono ricoperti di scagliette di colore rosso ferrugineo.
Foglie coriacee, sempreverdi, ovali o lanceolate,
lunghe 2-4 cm, a margine intero,
superiormente verdi e lucide,
inferiormente rivestite di scagliette rugginose.

I peduncoli fiorali sono lunghi circa 8 mm;
fiori rosso vivo, a forma di campanula e lunghi anche 15 mm, riuniti in gruppetti di 6-10 e ricoperti da peli ghiandolari chiari; gli stami sono pelosi.

Fioritura: tra giugno e agosto.

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