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Visualizzazione dei post da 2015

Api, miele ed evoluzione

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Il mio piccolo orto di montagna offre un mondo da scoprire: i muretti, le foglie, i fiori e il bidone del compost sono l'habitat ideale di tanti animaletti più o meno visibili. Sicuramente tra i più appariscenti sono le api

Vallone di Rouit

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Ci sono luoghi in montagna che si raggiungono con salite faticose e per passaggi difficili, noti a pochi. Uno di questi è senza dubbio il vallone di Rouit ,

Sorbo degli uccellatori

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Durante le escursioni in montagna può capitare di incontrare il Sorbo degli uccellatori : è una pianta che in autunno si riempie di frutti rossi, molto apprezzati da merli e tordi e anche da noi umani per gustose marmellate! Ecco alcune informazioni su di lui:

Il larice

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E’ un signore della montagna: riesce a crescere in luoghi impervi, si piega sotto la neve e si rialza, cambia aspetto con le stagioni … Il larice è una delle piante che preferisco.

Tipi di praterie: specie caratteristiche di prati e pascoli alpini.

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Comunemente si usano come sinonimi i termini prato, prateria e pascolo per indicare distese erbose di montagna utilizzate dall’uomo per il bestiame o per lo sfalcio; in realtà ci sono delle sostanziali differenze. In ecologia, descrivendo i legami tra gli organismi viventi nella catena alimentare, con la parola prateria si indica il primo livello strutturale degli organismi autotrofi, formato da specie erbacee e/o arbustive. Nell’ambito delle praterie però possiamo distinguere due tipologie, più o meno legate all’intervento dell’uomo ed al tipo di uso che l’uomo ne fa.

Il ramarro

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Un rettile veramente spettacolare che possiamo incontrare in montagna è il ramarro. In giugno le giornate più lunghe e via via più calde favoriscono l'attività di questo interessante animale.

Caratteristiche degli animali alpini

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Le specie propriamente alpine sono in grado di permanere tutto l’anno alle alte quote grazie ad alcune forme di adattamento alle locali e selettive condizioni ambientali.

Panorama di primavera

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La primavera è iniziata da un po’, ma il tempo è ancora molto variabile: i nuvoloni bianchi si portano appresso i nembi neri e minacciosi, che tra tuoni e fulmini scaricano improvvisi scrosci d’acqua e talvolta grandine! Ci vuole pazienza! Prendiamo un ombrello o la mantellina e non rinunciamo ad una bella passeggiata !

Nel mondo delle felci: Botrychium lunaria

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La pianta di cui parliamo oggi appartiene al gruppo delle felci, ovvero le Pteridofite, le piante senza veri fiori che si riproducono mediante spore. Per scorgerla tra l'erba bisogna avere una vista acuta, poiché è tutta verde!

Semplicemente osservo …

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Il 1 maggio di qualche anno fa … dal sentiero che da Oretto porta al Santuario di San Giovanni in Valle Cervo (Campiglia Cervo – Biella). Come oggi la neve persiste sul monte Tovo, ricordo del recente inverno che ci lasciamo alle spalle. I prati offrono le prime foglie tenere di tante specie commestibili; i ciliegi selvatici fioriscono. Le pendici boscose si tingono qua e là di verde chiaro: le giovani foglie dei faggi si aprono come ventagli verso i raggi del sole. Primavera come sempre, ma ogni anno … stupore e nuove speranze!

La noce: la ghianda degli Dei!

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Molte specie vegetali sono utili per l'uomo per svariati motivi: a scopo alimentare, medico e per la produzione di oggetti della vita quotidiana. "Re" delle piante utilissime è il noce,

Bello, ma fatale! l’elleboro verde

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Primavera, stagione di erbette: è bello passeggiare sui prati e fermarsi a cogliere quello che la natura ci offre per preparare saporite insalate e minestre! Ma attenzione: bisogna raccogliere solo le erbe buone e conosciute, perché alcune non sono appetibili e spesso pericolose per la salute. Vi presento oggi una di queste "belle letali" ...

Bucaneve o Campanella?

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I botanici hanno dato ai fiori nomi scientifici in latino per distinguerli in modo univoco. Nella lingua parlata, però, lo stesso fiore può avere più nomi, magari dialettali, o specie diverse, simili, possono essere indicate con lo stesso nome. Ad esempio, bucaneve è un termine usato per alcuni fiori bianchi che fioriscono all’inizio della primavera, tra gli ultimi lembi di neve. Una di queste specie è

Dipinti di primavera

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Il sole e la pioggia di questi giorni hanno fatto scomparire la neve, almeno alle quote inferiori, e con lei anche le tracce del passaggio di animali. A proposito: per chi non l'avesse riconosciuto, l'amico di cui ho seguito le tracce, mostrate nel precedente post , era un cinghiale! Ora nei prati e sotto i faggi è un biancheggiare ,  qua e là leggeri spruzzi chiari di tinte pastello,  su sfondi di scura terra   e castane foglie secche. La primavera , come un pittore,  dà sfogo alla sua creatività Ecco i crochi : annunciano che siamo in primavera (astronomicamente iniziata con l'equinozio il 20 marzo!) e rallegrano di bianco e rosa il terreno ancora un po' addormentato. I bucaneve , delicati pionieri , sfidano gli ultimi lembi di neve e alzano il capo verso il sole! Gli occhi più attenti possono individuare tra i primi fili d'erba gli ellebori dalle tinte giallo verdi

Sole, neve e ... tracce da seguire!

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Un'abbondante nevicata ha imbiancato la valle .  Il sole del mattino invoglia a camminare con le racchette da neve. Avanzo lentamente, binocolo al collo, cercando i segni della presenza di qualche animale.  Due cinciarelle , agilissime, perlustrano i rami di un nocciolo alla ricerca di insetti ed emettono timidi "cip" che attirano la mia attenzione: ci vuole ancora un po' prima che inizino i canti ed i gorgheggi tipici del corteggiamento! Alta Valle Cervo (Piemonte - Italia): sullo sfondo a sx il gruppo della Gragliasca e a dx la Mologna Abbasso lo sguardo e nella neve scorgo alcune impronte : attraversano il prato e si dirigono verso il bosco.  Le seguo e le esamino: nella notte qualcuno si è fatto un giro per i prati vicino alla borgata e poi è tornato nel bosco a ripararsi da sguardi indiscreti ...  L'impronta presenta due grossi buchi allungati anteriormente e due più piccoli posteriormente: Avete capito chi ha lasciato queste tracce?

Caratteristiche dell’ambiente alpino

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Lungo la stessa catena alpina ci sono differenze climatiche ed ambientali tra zone contigue o molto vicine ma differenti per esposizione, latitudine e configurazione orografica. Nonostante questo, l’ambiente alpino presenta alcune fondamentali caratteristiche comuni a tutte le vallate da ovest a est, legate a fattori abiotici (non biologici, ovvero temperatura, precipitazioni, substrato) e biotici (fattori viventi). Vediamole una per una: Due sono i fattori climatici che variano uniformemente in relazione all’altitudine: la temperatura e la pressione atmosferica . Entrambe decrescono con l’aumentare dell’altitudine. La diminuzione della pressione (cui corrisponde una diminuzione della quantità di ossigeno nell’aria) in genere non sembra avere un’influenza significativa sugli organismi alpini. Al contrario, la diminuzione della temperatura è uno dei fattori limitanti la distribuzione delle specie. Un’altra caratteristica dell’ambiente d’alta quota è la radiazione solare c